venerdì 4 dicembre 2015

Un tempo mi riusciva facile scrivere il "vero" e il "bello", armonizzati inconsapevolmente in poche righe. Quando penso alle parole che scrivevo, rivivo immagini della mia vita passata, quasi come se fossero presenti. Poi mi rendo conto di aver messo nero su bianco espressioni come "mi riusciva facile" e capisco che quella vita non esiste più. Esiste l'abbrutimento, esistono le mie mani che seguono i miei pensieri - e chi pensa male, scrive male.
Di strategie per vivere bene, ne ho sperimentate tante; tanti fallimenti.

"Dio è masochista: e ci fece a sua immagine e somiglianza".
Millecinquecento giorni di solitudine e angoscia, questo il consuntivo di un anno non ancora terminato. Mi risuona nelle orecchie "Not too amused", quattro minuti e diciannove secondi di perfezione:

What was that you just said?
That didn't make any sense to me
It's not the way I see it, man
I'm almost tired of listening to you
Why do you tie me up with words?
The way your eye shifts makes me wanna go
Black-jawed living room couch professor
When will you be through with me? I'd like to know
Everywhere I go I feel it
But I won't talk, I won't get stuck with you
Everyone's so lonely I dig it
But I'm afraid I can't share this with you
So don't make me your captive
I don't feel like talking your shit
I nod my broken head
I'm not too amused with humans

Conservo le parole per il giorno in cui le mie mani smetteranno di tremare.